PNRR – Draghi: assumere tecnici per rafforzare gli enti

“Le amministrazioni sono i veri soggetti attuatori del Piano”

PNRR
di La Posta del Sindaco
17 Maggio 2022

"Per assicurarci che i fondi siano impiegati in modo efficiente, rafforziamo gli enti locali con l'assunzione di professionalità tecniche". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso del suo intervento al forum "Verso Sud: la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo", svoltosi a Sorrento, organizzato dalla ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna assieme a The European House Ambrosetti. Il premier ha ricordato che per disporre dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza bisogna rispettare le scadenze e raggiungere gli obiettivi. "Dobbiamo procedere rapidamente con l'agenda di riforme concordata con l'Unione Europea, per non perdere accesso ai finanziamenti e superare le fragilità strutturali che hanno rallentato la crescita dell'Italia e del Sud.
La vicinanza del Sud al Mediterraneo è un vantaggio strategico da cogliere, un'opportunità da sfruttare”, ha sostenuto Draghi, “Per farlo, c'è bisogno di adeguate politiche di investimento nazionali ed europee, che si integrino con le idee e il dinamismo delle realtà produttive locali”. Il premier ha sottolineato che oltre metà dei fondi del PNRR e del fondo complementare in progetti infrastrutturali sono destinati per il 40% al Mezzogiorno. Si destinano 1,5 miliardi per i porti al Sud, ad esempio, per renderli più efficienti, sostenibili, moderni. E c’è il potenziamento dell'alta velocità e il miglioramento del collegamento del sistema portuale al resto della rete, per facilitare il trasporto di merci.
Draghi ha parlato con enfasi del ruolo svolto dalle amministrazioni locali nell’operazione PNRR. "Il Piano riduce i divari territoriali nei servizi, in particolare nell'istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università. Dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini italiani possano accedere a servizi della stessa qualità e con la stessa facilità. Al tempo stesso, con il PNRR sviluppiamo al Sud una politica industriale improntata all'innovazione in filiere strategiche, come quella dei semiconduttori e della mobilità sostenibile. Lo facciamo in pieno raccordo con gli enti territoriali, i veri attuatori del PNRR. Perché siamo consapevoli che le realtà amministrative e imprenditoriali locali conoscono il loro territorio molto meglio di quanto si possa da Roma o da Bruxelles. I finanziamenti, da soli, non bastano: serve la capacità di utilizzarli bene e in tempi certi.
Purtroppo, questa capacità è spesso minore proprio dove gli investimenti sono più necessari. Per assicurarci che i fondi siano impiegati in modo efficiente, rafforziamo gli enti locali con l'assunzione di professionalità tecniche", ha concluso.
“Venti milioni di italiani troppo spesso negli ultimi tempi hanno avvertito la Repubblica e le sue istituzioni come qualcosa di lontano dalle loro vite, si sono sentiti come privati di diritti e opportunità che invece altrove sono riconosciuti a tutti. Oggi siamo qui per dire che quella stagione è chiusa, oggi se ne apre un’altra, se siamo qui oggi è per marcare l'inizio di una nuova stagione, iniziata nel 2021 grazie alle ingenti risorse provenienti dall'Ue”, ha affermato nel suo intervento la ministra Carfagna, “Abbiamo fatto una precisa scelta di campo, affrontare i problemi e risolverli anziché usarli per fare propaganda e polemica. Ci siamo ispirati ad una visione meridionalista concreta, fattiva, operosa e orgogliosa, ben distante dal meridionalismo rivendicativo che per troppi anni ha tenuto prigioniero il Sud e alimentato sfiducia e rassegnazione. Insomma, c’è un prima e un dopo la data del 30 aprile 2021, quando il PNRR italiano è stato consegnato in Europa. Per la prima volta il tema dei divari territoriali è stato posto come questione e urgenza nazionale, da affrontare e risolvere per far ripartire l’intero Paese, scartando il modello locomotiva, dove poche Regioni trainano e le altre vanno a rimorchio. Per la prima volta abbiamo vincolato al Sud, all’interno del PNRR, una quota percentuale di investimenti superiore rispetto a popolazione residente e PIL prodotto, cioè il 40%, circa 82 miliardi di euro” per progetti al Sud.

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